I Vini della Basilicata
La Basilicata è una piccola regione del Sud del nostro paese, una regione montagnosa, che però possiede ben due sbocchi sul mare, uno sul Tirreno a Maratea e l’altro a Scansano sul golfo di Policastro, che si affaccia sul golfo di Taranto. La situazione geografica e logistica della Basilicata è stata ben descritta in un film del 2010 dell’attore e regista lucano Rocco Papaleo, dal titolo “Basilicata coast to coast“. Un bel film, che esprime la creatività del Sud, in particolare quella lucana.
La Basilicata è la regione italiana dove più di qualunque altra parte attecchì e divampò il fenomeno chiamato in maniera troppo sbrigativa del brigantaggio, che scoppiò nel meridione nel 1861, dopo la proclamazione del Regno d’Italia, ne parlò anche Carlo Levi nel suo libro “ Cristo si è fermato ad Eboli “. Abbiamo fatto una breve presentazione della regione, come sempre.
L’appennino lucano connota gran parte della regione Basilicata, con i più importanti rilievi del monte Pollino a sud, altezza 2240 mt, al confine con la regione Calabria e il Monte Vulture a nord. Questi rilievi montuosi si trasformano, degradando in colline che sono particolarmente adatte alla coltivazione della vite, soprattutto per quel che riguarda le falde del Vulture.
Anche in Val d’Agri, le peculiari condizioni pedoclimatiche della zona e l’altezza particolarmente elevata di coltivazione, che è superiore anche ai 500 mt, creano uno stato di escursione termica giorno e notte e estate inverno, che permettono la produzioni di vini che si caratterizzano per i risultati sorprendenti che si riescono ad ottenere. Il clima è chiaramente influenzato dall’orografia del territorio, essendo più freddo e piovoso nelle parti relative alla montagna, esso presenta caratteristiche continentali, mentre è più mite verso il mare.
L’Aglianico è il vitigno più coltivato, che consente alla Regione Basilicata di avere anche l’unica Docg di cui dispone. Altri vitigni a bacca rossa presenti in regione sono i seguenti: l’Aleatico, il Bombino Nero e vitigni di stampo internazionali, come Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Anche i vini bianchi seppur non molto diffusi sul territorio lucano, si attestano su buoni livelli di qualità, come la Malvasia Bianca, la Verdeca, il Bombino Bianco e lo Chardonnay.
C’è stata nel tempo un’evoluzione nelle forme di viticoltura, a quella tradizionale denominata ad alberello, sono state affiancate nuove tipologia di coltura tra le più moderne, denominate Spalliera e Guyot. Le Doc regionali ammontano al numero di 4, mentre una sola è IGT.
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