Il vino di Al Bano e la grande distribuzione

La storia che ci accingiamo a narrare riguarda un personaggio molto conosciuto dagli italiani ma non solo, in tutto il mondo, si tratta del cantante pugliese Al Bano Carrisi, che è anche un produttore di vini nella sua tenuta di Cellino San Marco, in provincia di Brindisi. In questo articolo prendiamo in considerazione la sua attività di produttore di vini, non quella di cantante, perché è stato recentemente al centro di una polemica che lo ha riguardato direttamente.
Il vino prodotto da Albano viene commercializzato dalle Coop e dalla grande distribuzione a prezzi stracciati, la coop. Estense metteva in vendita 6 bottiglie del vino prodotto da Albano in offerta a meno di 12 euro, neanche 2 euro a bottiglia.
Questo fatto ha suscitato le ire di Slow Food, l’associazione guidata da Carlin Petrini, che dall’alto della sua autorevolezza, ha tuonato: i vini di Albano costano poco!!!! Il vino ha un prezzo di base, sotto a una certa soglia è difficile andare, sostengono a slow food, se l’obiettivo rimane quello di mantenere una qualità media non solo in bottiglia ma anche nella filiera produttiva.
Al Bano ribatte a questa accusa dicendo che quelli di Slow Food sono degli invidiosi, degli snob, che potrebbe vendere le sue bottiglie a 30-40 euro cadauna, invece ha scelto di fare cosi per dare un vino di qualità agli italiani. La domanda sorge spontanea, l’intenzione del cantante è lodevole, ma come fa Albano a “cavarci gli zampetti “ come si dice in Romagna da un punto di vista imprenditoriale con un prezzo così basso?. E’ difficile mantenere un buon rapporto qualità prezzo a meno di 2 euro a bottiglia.
La vicenda che ha riguardato Al Bano come produttore di vini si ricollega a quello che ci ha detto il viticoltore riminese Enrico Santini, a proposito del Tavernello e del San Crispino, anch’essi venduti a prezzi stracciati dalla grande distribuzione, che secondo lui \”banalizzano\” il Sangiovese di qualità. Il dibattito è aperto.