I 10 vini più costosi al mondo
Prima di occuparci della speciale classifica dei vini più costosi al mondo, riteniamo sia necessario fare la seguente premessa. Nonostante il vino italiano rappresenti un comparto economico a livello di qualità e quantità molto importante del nostro Made in Italy e che anche a livello di immagine tiene alto l’onore dell’Italia del mondo, non c’è nessuna traccia di bottiglie di vino italiano nella classifica dei 10 vini più costosi al mondo, ma se è per questo, non c’è nemmeno nella classifica allargata che prende in considerazione i 50 vini più costosi al mondo.
Il concetto di fondo che emerge da queste classifiche è il seguente: il vino viene inteso come un investimento per rendere più preziosa e di conseguenza arricchire la collezione privata di qualche magnate o persona facoltosa che se la può permettere. E’questo il significato più profondo di classifiche come quella di cui stiamo occupando, dove siamo in presenza di bottiglie che rappresentano una rarità assoluta, in cui le altissime cifre raggiunte dalle stesse, fanno in un certo senso la differenza.
La Top 10 dei Vini più esosi
Cominciamo allora ad addentrarci nei meandri di questa speciale classifica, di questa hit parade dei 10 vini più costosi al mondo. Vedrete come i prezzi dei vini possono lievitare in questi casi speciali. Andiamo per ordine decrescente.
10° Cabernet Sauvignon Inglenook 1941
Al 10° posto troviamo il Cabernet Sauvignon di Inglenook annata 1941, costo della bottiglia euro 18.125. La stessa è stata prodotta dalla casa vinicola Inglenook, che fu fondata nel 1879 nella Nasa Valley, venduta nel 2004, viene considerata dagli esperti una delle bottiglie più care di quelle prodotte sul territorio statunitense. Fu acquistata nel 1975 dal noto regista Francis Ford Coppola, in virtù dei soldi guadagnati con il film “ Il Padrino “.
9° Romaneè-Conti di DR 1990
Al 9° posto si colloca il Romaneè-Conti di DR, annata 1990, costo della bottiglia euro 20.650. Si tratta di un pinot nero che è stato prodotto dalla tenuta Domaine de la Romaneè Conti, che è situata in Borgogna, in Francia. La bottiglia costa così tanto a causa del basso rendimento delle vigne.
8° Grange Hermitage di Penfolds 1951
All’8° posto si trova un vino australiano denominato Grange Hermitage di Penfolds, annata 1951, costo in euro di una bottiglia 28.222. Il vino, che è stato prodotto con una di Syrah e da piccole quantità di Cabernet Sauvignon, rappresenta il fiore alla’occhiello della casa vinicola Penfolds, una delle cantina più vecchie dell’Australia, infatti fu fondata nel 1844. L’ annata 1951, poi, rende particolarmente preziosa la bottiglia perché in circolazione ne esistono solamente una ventina di bottiglie, tutte da collezione. Ci si avvicina al mondo del vino quindi non soltanto per il piacere di berlo, ma anche per collezionare bottiglie che col tempo diventano una rarità acquistando sempre un maggior valore economico. La bottiglia appartiene a un collezionista australiano che l’acquistò nel maggio 2014.
7° Sherry di Massandra 1775
Per parlare della bottiglia di vino che occupa la 7 posizione, ci trasferiamo in Crimea. Lo sherry di Massandra è stato prodotto nel nell’anno 1775, una bottiglia costa euro 31.953. Si tratta del vino liquoroso più antico che è stato prodotto dalla casa vinicola di Massandra, situata in Crimea. E’ considerato, grazie all’ annata, lo Sherry più costoso al mondo.
6° Sauternes di Chateau d’Yquem 1787
In 6° posizione troviamo il Sauternes di Chateau d’Yquem, annata 1787, costo di una bottiglia euro 73.456. Viene considerato fra i vini bianchi più cari al mondo. Ad aggiudicarsi la bottiglia in un asta, è stato nel 2006, un anonimo collezionista statunitense.
5° Bordeaux di Chateau Mouton Rothschild 1945
Al 5° posto, si situa il Bordeaux di Chateau Mouton Rothschild 1945, costo della bottiglia euro 84.191. Il prezzo della bottiglia è stato raggiunto da un anonimo investitore nel 1997, durante un’asta organizzata da Christie’s. Trattasi di una bottiglia modello Jeroboam, cioè che dispone di una capacità di tre litri, questo fatto ha sicuramente avuto la sua influenza sul costo finale, che però discende innanzi tutto dal fatto che stiamo parlando di un vino tra i più rinomati al mondo.
4° Merlot di Chateau Cheval Blanc 1947
Il 4° posto se lo aggiudica il Merlot di Chateau Cheval Blanc annata 1947, euro 99.257. Anche questo è un vino modello Jeroboam, che fu venduto nel 2006 a San Francisco. La cosa che qualifica il vino, sta nel fatto che esso è prodotto da Chateau Cheval Blanc, fra le migliori cantine del pianeta, una delle quattro a livello mondiale ad aver conquistato l’apice della classifica di Saint Emilion.
3° Chateu Lafite 1787
Saliamo sul podio, al terzo posto troviamo le Chateu Lafite 1787, euro 117.530. Questo vino proviene da una cantina vinicola di chiara fama, che produce dei Bordeaux di eccellente qualità. Qui siamo in presenza a una diversa concezione del vino; non si beve si colleziona. La bottiglia, che ha più di 200 anni di anzianità, ha fatto parte della collezione privata del presidente Usa Thomas Jefferson, insomma c’è anche un preciso riferimento alla storia degli Stati Uniti. La bottiglia ora appartiene all’editore Malcom Forbes, della rivista Forbes, che l’ha acquistata nel 1985.
2° Chateaux Margaux 1787
Al secondo posto si piazza il Chateaux Margaux 1787, costo della bottiglia 165.275 euro. Faceva parte anch’essa della collezione privata del presidente Thomas Jefferson. La bottiglia non fu mai venduta.
Ecco il Vino più Costoso del Mondo: Cabernet di Screaming Eagle, 228.000 €
Finalmente siamo arrivati al primo posto, The winner is…Cabernet di Screaming Eagle annata 1992, euro 228.228, è un vino rosso, prodotto da una casa vinicola della California, si trova al primo posto della classifica in virtù della cifra che è stata pagata in un\’asta risalente all’anno 2000, dove appunto un Imperial da 6 litri di Cabernet fu vendita per 500.000 dollari, l’equivalente del suo costo in euro. Il giudizio sulla qualità complessiva del prodotto viene però inficiato dallo scopo benefico dell’iniziativa, che lo colloca in un ruolo di secondo piano, se facciamo riferimento al concetto di collezionismo puro.
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