I migliori vini Polacchi
Le origini della viticoltura polacca si perde nella biblica notte dei tempi, se così possiamo dire, esse vanno fatte risalire intorno al X° secolo, la coltivazione della vite in Polonia, fu favorita dalla nobiltà locale, che nei territori di sua competenza, contribuì allo sviluppo dei primi vigneti. Il suo massimo splendore si ebbe tra il XIII° e il XIV°. Poi ci fu un lento declino, dove la viticoltura fu praticata all’interno di abbazie e conventi, coltivata dai monaci a causa della funzione liturgica, diciamo così, del vino.
Le cose presero una piega diversa da quello che si prospettava, la tradizione vinicola polacca si perse nel tempo, essa fu relegata a una dimensione locale, fino al completo decadimento nel XVIII° secolo.
Sull’esempio tedesco della Mosella, già ai primordi della pratica vitivinicola, furono scelte le sponde del fiume Vistola, come luogo ideale per la coltivazione della vite
Oggi, da un punto di vista vitivinicolo, la Polonia è una realtà in pieno sviluppo, con incrementi annui tra i più alti d’Europa. Gli ettari vitati fino a oggi sono poche centinaia, ma le prospettive per un loro allargamento sono più che buone, con conseguente aumento dei consumi, con 107 milioni di litri di vino,rispetto all’87 del 2010, con un consumo pro-capite intorno ai 5,5 litri, rispetto ai a3 del 2013.
I vitigni più coltivati sono il Riesling, lo Chardonnay, il Gewurtztraminer, il Rulander, il Sylvaner, oltre al Seyval bianco, la Bianca, il Moscato di Odessa e il Rondo.
I vini polacchi sono vini da bere giovani, dai toni in prevalenza fruttati, mai aggressivi e di buona persistenza gustativa. La gradazione alcolica non sarà mai la loro caratteristica portante, ma questa è una particolarità che sembra venire sempre di più apprezzata, almeno da alcune tipologie di consumatori.
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